Il cielo, oggi, è tutto suo; prima lo vedeva da quaggiù, insieme a noi, vicini, d’un azzurro splendente, chiedendosene i confini, quasi questo ne avesse.
Da due giorni, ora, è libera e questo cielo di luce lo ha tutto per se, anche quello che non vediamo, oltre confini che immaginava, dove continua a volare; vola, Francesca, anche se ognuno di noi, dalla mamma Germana al papà Gianluigi, ai suoi compagni di scuola, agli amici del tamburello – quanta gioia, appena un pugno di ore fa, aver partecipato alle regionali dei Giochi con la sua scuola, con le sue compagne, con cui condivideva anche le ore alla Aeden Santa Giusta - avrebbe voluto averla ancora vicino, godere della sua grazia, della sua bellezza, della sua allegria, della carica dei suoi sedici anni di vita
Due ruote, un casco sull’asfalto, un albero a segnare il luogo dove ci ha lasciato e da dove ha ripreso il volo.
A Santa Giusta, angolo della sua bella terra di Sardegna, una intera Comunità ne ora conserva il ricordo, proponendolo con il contenuto di vita che continua, con lei.
- Un ricordo di Francesca Enna, con un battito di cuore ed il profumo d’un petalo di fiore appena sbocciato.
Riccardo Musmeci