Le ragazze dell’Ovada (Alessandria) si impongono a briglia sciolta in finale sull’avversaria ungherese, a sua volta vincitrice sulla francese Poussan, terza; quarta la tedesca Tamburello Dresden.
Nel girone maschile successo della francese Florensac; secondo il Ragusa, al quale sfugge per un soffio il sesto successo in Coppa Europa; la squadra siciliana penalizzata da alcuni errori arbitrali; terza la spagnola Tamburello Granada, quarta la catalana INEF Barcelona.
Il Torneo mondiale all’Inghilterra, nella piazze d’onore Svezia (seconda) e Norvegia; a causa dell’assenza brasiliana, il Torneo disputato solo dalle formazioni maschili che non hanno superato la soglia di qualificazione al girone finale della Coppa Europa.
Risultati
Femminili – Coppa Europa
Scozia-Inghilterra 5-13, Italia-Ungheria 13-4, Germania-Svezia 13-0, Scozia-Ungheria 3-13, Italia-Inghilterra 13-1, Francia-Germania 13-3, Catalogna-Svezia 13-2, Francia-Svezia 13-1, Catalogna-Germania 12-13, Francia-Catalogna 13-9, Italia-Scozia 13-1, Ungheria-Inghilterra 13-2.
Si qualificano per le semifinali: Italia, Francia, Ungheria, Germania.
Semifinali: Ungheria-Francia 13-5, Italia-Germania 13-0.
Finale II posto: Francia-Germania 13-7.
Finale I posto: Italia- Ungheria 13-4.
Classifica finale: 1° Italia, 2° Ungheria, 3° Francia, 4° Germania.
Maschili
Qualificazioni per Coppa Europa e Torneo mondiale:
Scozia-Novegia 13-11, Inghilterra-Germania 12-13, Svezia-Scozia 8-13, Norvegia-Inghilterra 4-13, Germania-Svezia 13-1, Scozia-Inghilterra 13-12, Norvegia-Svezia 13-4, Scozia-Germania 13-9, Inghilterra-Svezia 13-1, Germania-Norvegia 3-7.
Si qualificano per le fasi successive della Coppa Europa: Italia, Francia, Spagna, Catalogna (qualificate di diritto in base ai risultati della precedente edizione della Coppa) e dal girone di qualificazione Scozia (p. 10) e Germania (p. 8).
Proseguono nel Torneo mondiale: Inghilterra p. 8, Norvegia p. 4, Svezia p. 0.
Risultati Coppa Europa: Italia-Spagna 13-4, Italia-Scozia 13-2, Spagna-Scozia 13-4, Francia-Catalogna 13-6, Catalogna-Germania 13-7, Francia-Germania 13-3, Germania-Scozia.
Si qualificano per le semifinali: Italia, Francia, Spagna, Catalogna.
Semifinali: Italia-Catalogna 13-7, Francia-Spagna 13-7.
Finale I posto: Italia-Francia 11-13;
Finale III posto: Catalogna-Spagna 8-13.
Classifica finale: 1° Francia, 2° Italia, 3° Spagna, 4° Catalogna.
Torneo mondiale - Risultati: Inghilterra-Svezia 13-0, Norvegia-Svezia 11-13, Inghilterra-Norvegia 13-10.
Classifica: 1° Inghilterra, 2° Svezia, 3° Norvegia.
Le formazioni
maschili:
Catalogna, Club Esportiu INEF Barcelona: Jordi Moncuso, Sergi Andujar, Ferran Badia, Quim Esposito, Marc Solsona, Nau Marieges; DT Jordi Moncusi.
Francia, Florensac : Jean Charles Pellicer (Cap.), Lionel Charles, Didier Causse, Cédric Penas, Damien Et Florien Mioch, Stephan Coste. DT Jean Charles Pellicer.
Germania: Team Deutschland: Markus Ahr (Cap.), Norman Kempf, Dirk Ertel, Philipp Bahner, Daniel Huller, Laszlo Hadas. DT Markus Ahr.
Inghilterra: Tamburello London: Peter McCarthy (Cap.), Daniel Francis-Bernson, Graham Tomkinson, Zak Lakin.
Italia: Ragusa: Salvatore Occhipinti, Giuseppe Digrandi, Marco Accardo, Sergio Battaglia, Eio Sisino, Stefano Iurato. DT Claudio Faruggio.
Norvegia: Tamburello Mandal: Arne Askildsen, Knut Slettan (Cap.), Hans Arthur Frigstad, BårdReinholdtsen. DT Bård Reinholdtsen.
Scozia:Scottish Gallovidians: Malcolm Heyes (Cap.), Jason Littlefield, Dwain Smith, Alex Brown.Colori
Spagna: Tamburello Granada Madrid: Marcos López Iglesias (Cap.), Alexis Hidalgo Gallardo, Manuel Pérez Burgo, Rafael Moreno De la Torre, José Miguel Perujo Frías, Rodrigo Sánchez Garrido
Svezia: Finn Lennartsson, Mikko Hellgren, Jakob Stierna, Johan Alwén.
Femminili
Catalogna: Club Esportiu INEF Barcelona: Joana Carbo, Anna Castells, Aina Hernando, Marta Esteve, Neus Serra; DT Sergi Andujar.
Francia: Poussan: Audibert Muriel (Cap.), Louapre Magali, Louapre Noella, Rapin Marie Laure. DT Yvan Buomono.
Germania: Tamburello Dresden: Federica Serra, Susanne Müller, Anne Larisch. Monic Jäschke, Cathleen Flammiger. DT Ringo Sobiella.
Inghilterra: Tamburello London: Mizue Yoshimura (Cap.), Jasmine Bosenick, Corinne Jeffries Tolksdorf, Carla Pikering.
Italia: Paolo Campora Ovada: Parodi Luana, Parodi Chiara, Scapolan Sara, Gozzellino Jessica. DT Giuseppe Malaspina.
Scozia: Scottish Gallovidians: Morag Paterson, Elizabeth Tindal, Isla Craik (Cap.). DT Indy Priestman.
Svezia: Indy Priestman, Paulina Arntyr, Jenny Davidsson (Cap.), Hanna Fransson.
Ungheria: Budaorsi Tamburello: Zsofia Kaszo, Nora Viragh, Monica Scagliotti.
Beauvais, 28 marzo - Passaggio ideale di testimone a Beauvais, tra le campioni uscenti - l’italiana Ennio Guerra Castellaro per la parte maschile e la francese Poussan, lo scorso anno vincitrici ad Oristano – e le nuove stelle del firmamento continentale, Florensac e Paolo Campora Ovada, vincitrici della diciottesima Coppa Europa indoor.
Nel girone femminile una vittoria attesa e sperata; per alcuni versi un déjà vu, che riporta nel mare delle emozioni al ricordo dell’edizione 2008 in terra friulana a Lignano Sabbiadoro; allora era la oristanese Aeden Santa Giusta la portacolori italiana, oggi invece - matricola anch’essa nelle pagine dell’albo più bello a scrivere il proprio nome a lettere d’oro – è l’alessandrina Paolo Campora Ovada, che reca sul petto, ricamate, le stelle degli scudetti 2005 e 2009. Stesso entusiasmo di sempre, stesse emozioni (ma solo a scriverlo, in realtà diverse da momento a nomento, sempre, in ognuno dei tanti cuori li a seguire) nelle tribune, a bordo campo: Luana Parodi, Chiara Parodi, Sara Scapolan, Jessica Gozzellino sono, in quattro corpi un’anima sola; cuori diversi che Giuseppe Malaspina sente pulsare e coordina, indirizza dalla panchina. Eccole pronte ad affrontare l’artiglio ungherese, forte e potente anche se ingentilito dalla grazia delle avversarie, che schierano una pedina che rende ancora più incisiva la loro possibilità di essere team, Monica Scagliotti, sangue italiano verace, nell’occasione in maglia magiara.
Tam! la battuta che rompe il silenzio arresta per un istante i cuori, li blocca nel battito insieme al respiro, che riprende però al cadere della parabola della palla; lo stesso al momento della botta di risposta che blocca tutto di nuovo; è batticuore, quasi affanno; la vita del campo è questa; è il sangue che circola veloce la linfa vitale dell’emozione, della partecipazione, dell’identificazione con chi della battaglia, sul campo, scrivetam dopo l’altro blocca fino alla gioia, fino al premio per chi vince; carica in chi combatte la voglia di riprendere.
Fischia l’arbitro, si inizia. Parte e corre subito a briglia sciolta l’Ovada, segna una tacca dopo l’altra; potrebbe essere il primo 13-0 dice qualcuno, nella storia delle finali, ma non è così; ecco che si affaccia la squadra ungherese, puntate però timide, tanto che si stenta a riconoscere in quella la squadra che è di la; o forse, chissà, ci piace pensarlo, il trio italiano è davvero troppo forte.
Al fischio di chiusura il segnapunti si ferma sul 13-4.
E’ la volta dell’incontro maschile ed il silenzio dei momenti solenni si apprezza nel bel Gymnasium Departimental che ospita la manifestazione; di fronte Italia e Francia, eterni (o quasi) rivali, espressione del tamburello più bello nel vecchio continente; di qua, illustre, il Ragusa, che vanta cinque allori europei; di la, forte e fiero il Florensac; due scuole diverse a dare il meglio di se. Dei nostri conosciamo tutto, sappiamo chi sono, di cosa sono capaci e l’attesa dello spettacolo placa l’ansia per il risultato.
Anche qui il fischio d’inizio, secco, imperioso, come può esserlo il colpo di pistola dietro a scattisti ai blocchi di partenza pronti a schizzare. Si inizia, ma a sorpresa si vede un Ragusa quasi immobile, nervoso; vorrebbe ma non può e a briglia sciolta va avanti l’avversario, d’un fiato è 3-0; reagisce ed è il primo gioco, ma non basta, l’avversario lo sopravanza ancora e corre lontano, quattro, cinque; un sussulto d’orgoglio guida il braccio dei siciliani chie si portano in parità, cinque a cinque; avanti i francesi prima d’uno, poi di due, ma eccoli ancora li i ragusani, a rosicare la distanza e si portano a sei , combattono con fierezza e convinzione Salvatore Occhipinti capitano coraggioso, Marco Accardo, Sergio Battaglia; Giuseppe Digrandi ed Elio Sisino, Stefano Iurato, in panchina cresciuti tutti da Claudio Faruggio, soffrono con loro e con loro sono a combattere dalla panchina contro avversari di grande rango, questi del Florensac.
Sul 7-6 un errore arbitrale (primo arbitro è Ottavio Caliaro, che ad onor del vero ha arbitrato bene altre partite prima di questa) sul 40-30 destina ai francesi un 15 che vale un gioco; è stupore, sbigottimento, il morale forse ne risente, è un gioco importante. Reagiscono, ma l’avversario si allontana di gioco in gioco, malgrado lo si accompagni sempre alla soglia decisiva, sempre arrivando sul 40 pari; pochi quindici dopo un’altra svista arbitrale fa bottino per i francesi; 10-6, 10-7, 11-7, 11-8 e sul 12-8 sembra finita, i francesi fanno anche il primo 15; invece no, ricomincia la giostra che conduce Accardo e & appena un gioco sotto, 12-11.
Errori banali quando alzata la testa si guardava avanti e per il Ragusa è la fine del sogno. Non hanno perso, forse, credo che il primo posto nel podio possa essere un po’ anche loro, moralmente, per come hanno lottato, per la splendida condotta di gara.
Bravi anche gli avversari, che siedono con piena dignità sul trono d’Europa.
Emozioni a go-go non solo qui, ma in ogni partita, occasione quasi sempre di grande spettacolo.
Nell’albo d’oro della Coppa risalta il predominio azzurro, con undici vittorie maschili (nel ’93, ’95, 97 e ’98 della ravennate Fulgur Bagnacavallo; nel ’96, 2002, 2003, 2005, 2007 del Ragusa; nel 2008 e 2009 della mantovana Ennio Guerra Castellaro, nel 2000 della trentina Tuenno,) e nove femminili (nel ’96, ’97, ’98, ’99 della cosentina Acli Luigi Bruno, nel 2002 dell’ ASST Bergamo, nel 2003 del Curno Bergamo, nel 2005 della trentina Aldeno e tre anni dopo della oristanese Aeden Santa Giusta).
Fatta eccezione per la finale maschile, positivo ed apprezzato l’arbitraggio, cui hanno contribuito, con gli arbitri francesi ed inglesi anche gli italiani Ottavio Caliaro e Adalberto Trevisan.
A latere della Coppa – che vede un tamburello in forte crescita qualitativa, tecnica e spettacolare – un Torneo mondiale, perfettamente organizzato dalla Federazione Francese, che si è avvalsa del braccio sapiente del proprio club di Beauvais, coordinato da Eric Deelens.
Saltato, a causa dell’assenza brasiliana, il Torneo mondiale femminile, a quello maschile hanno dato vita le squadre che non hanno superato, venerdì, la soglia di qualificazione alle fasi successive della Coppa Europa: su tutte ha avuto la meglio l’Inghilterra, piazze d’onore a Svezia (II) e Norvegia.