Federazione

SERIE A INDOOR - SABATO 5 E DOMENICA 6

MASCHILE: AD ITRI, NEL CONCENTRAMENTO DELLA SETTIMA GIORNATA UN GRANDE NOARNA

la trentina Noarna batte la partenopea Alfa Tamburello Villaricca e il Tamburello Cosenza,

che supera la squadra napoletana.

FEMMINILE: NELLA TERZA GIORNATA BRILLA IL SAN PAOLO D’ARGON

nel terzo turno nel bel Palazzetto dello Sport di Santa Giusta, costruito proprio grazie ai successi nazionali ed internazionali della squadra santagiustese, uno splendido San Paolo d’Argon manca d’un pelo l’en plein per lo stop parziale avuto dall’Aeden Santa Giusta, che prima perde con la trentina Segno, poi la strapazza.

I RISULTATI


MASCHILE, Risultati: Alfa Tamburello Villaricca-Noarna 5-13, Noarna-Tamburello Cosenza 13-6, Tamburello Cosenza-Alfa Tamburello Villaricca 13-4.

Classifica: Fulgur Bagnacavallo p. 24, Mezzolombardo p. 18, Ragusa p. 18, Noarna p. 18, Sant’Anna p. 12, Cosenza p. 6, Alfa Tamburello Villaricca p. 0.

FEMMINILE, Risultati: Segno-Aeden Santa Giusta 13-10, Aeden Santa Giusta-San Paolo d’Argon 12-12 tie-break 1-8, San Paolo d’Argon-Segno 13-4, Segno-San Paolo d’Argon 5-13, Aeden Santa Giusta-Segno 13-3, Aeden Santa Giusta-San Paolo d’Argon 7-13.

Classifica: San Paolo d’Argon p. 23, Sabbionara Trentino Team p. 15, Polisportiva Tuenno p. 8, Aeden Santa Giusta p. 4, U.S. Segno p. 4.


La classifica maschile

La classifica femminile

 

Maschile - E’ stata come nelle previsioni la formazione della trentina Noarna a fare l’en-plein nella settima giornata, affermandosi in scioltezza prima sulla partenopea Alfa Tamburello Villaricca, poi sul Tamburello Cosenza. Nel successivo incontro diretto tra queste ultime due, la formazione cosentina si è imposta nettamente sull’avversaria.

 

Femminile - E’ un Segno delle sorprese ad aprire le due giornate di gara del concentramento santagiustese della terza giornata del massimo campionato italiano indoor femminile. Avversarie delle trentine le padrone di casa della Aeden Santa Giusta, che stentano però ad entrare in partita malgrado la presenza nella loro formazione di due atlete di assoluto valore, Guendalina Cadoni e Ilaria Garau. La squadra trentina tiene bene il campo e si mostra più incisiva nelle conclusioni, ma soprattutto mette in evidenza la bella sorpresa di una giovanissima  - forse la più giovane, con i suoi 15 anni, giocatrice nella serie A – Raffella Magnani, autentica colonna centrale, pronta ed intelligente nelle diverse situazioni. Partita comunque interessante, vivace, che ha tenuto, pur nella predominante nota di vantaggio delle trentine, con il fiato sospeso fino al fischio di chiusura preceduto dal un brivido d’un 15 del Santa Giusta, cui è così sfuggita la platonica occasione-limite della conquista d’un punto in una posta divisa. Meriti si dunque ma anche rimbrotti per Guendalina Cadoni, Alessandra Sanna e Ilaria Garau, che avrebbero senza dubbio potuto fare di più.

 

Di diverso tenore il match successivo, che ha visto in campo, avversarie delle padroni di casa della Aeden Santa Giusta, le bergamasche campionesse d’Italia del San Paolo d’Argon in una partita bella senza riserve, emozionante e coinvolgente, combattuta con grande generosità a livello molto alto. Scattano le bergamasche, che rapidamente conquistano cinque giochi lasciandone appena uno alle avversarie, che a questo punto iniziano a giocare come d’incanto, rivivendo forse, d’un lampo, il ricordo di glorie trascorse: con una sferzata d’orgoglio si portano all’attacco senza perdere una battuta, macinano un gioco dopo l’altro mandando in estasi il pubblico in un’ammirazione condivisa anche da quello di parte avversa; alla parità dei 6 giochi fa seguito il vantaggio sul cambio dell’8-7, poi un gioco per parte fino al 12 pari; ecco il tie-break, che con brividi, emozioni, scambi bellissimi, ribattute impossibili, grande spettacolo si chiude 8-1 a favore degli ospiti.

 

In San Paolo d’Argon-Segno è il San Paolo a marcare l’andatura, cosa non facile contro un Segno che la testa non la piega facilmente. Il DT Alberto Ciccolini tiene in panchina Raffaella Magnani, che entra sul 7-2; la situazione però cambia poco ed il San Paolo procede, anche se con minore slancio, un gioco dopo l’altro, per chiudere 13-4.

 

Segno-San Paolo d’Argon, vede ancora una volta il predominio delle campionesse d’Italia, che di quando in quando fronteggiano sprazzi di resistenza, anche pregevoli delle avversarie.

 

Aeden Santa Giusta-Segno è la rivincita della squadra sarda, che parte così, con questa voglia. Il Segno parte con la stessa formazione che ha conquistato ieri l’intera posta, schierando dall’inizio Raffaella Magnani e che fa suo ora il gioco di avvio. Però non gli basta, subito è parità e poi il Santa Giusta aumenta la corsa, e che corsa! con il trio Alessandra Sanna-Ilaria Garau- Guendalina Cadoni scatenato, che manda il pubblico in visibilio. La partita di ieri è solo un ricordo, triste e lontano, ora rifiorisce e vince, bene.

 

Per l’Aeden Santa Giusta il secondo confronto con il San Paolo d’Argon è aperto alla speranza d’una vittoria, che vuole con tutte le forze. C’è attesa. Tanta; l’ansia si avverte anche lontano da respiro; così la trepidazione dal batticuore che cogli sotto le belle magliette che segnano l’elegante figura di queste ragazze.

Fischio dell’arbitro che fende l’aria nel silenzio del pubblico, immobili le atlete sul campo. Il San Paolo schiera la formazione-tipo, completa, con le gemelle Parodi e Veronica Trapletti; Luana Parodi è stata convocata nella notte. È dovuta venire superando tante difficoltà ma ora eccola in campo, sembrano, da una parte e dall’altra figure d’una giostra medievale che si affrontano, lancia in resta in un torneo. Lo spettacolo prende corpo sin dal primo 15, che va al Santa Giusta con un bellissimo affondo, un’implacabile stoccata di Guendalina Cadoni; subito parità, schermaglie ed il primo gioco vola in quel di Bergamo; occorrono nervi saldi e su questo piano sembra che il San Paolo possa contare su una marcia in più. Enrico Beretta, presidente della squadra orobica, osserva a braccia conserte, come a frenare le emozioni, ma sportivissimo applaude i bei colpi di una parte e dell’altra. 1-1, poi 1-2, che diventa 3 al cambio. Come per uno squillo di tromba si sveglia il Santa Giusta e riprende tra gli applausi, 2-3, cambio in parità; alla ripresa del gioco il Santa Giusta marca il 4, ma le aragonesi lo riagguantano; al cambio il Santa Giusta segna il 5, ma è il preludio della caduta, il San Paolo fa sette giochi di fila prima di cederne un paio; le ragazze sarde non si riprendono, solo qualche raro 15 è sottolineato da applausi, il sipario cade sul 7-13.

 

Impeccabile e molto apprezzato l’arbitraggio, curato da Francesco Cavallo con Daniela Boscato, Nicola Caria e Mattia Saba. (Riccardo Musmeci)