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Consegnata ad Alice Magnani la laurea alla memoria, la prima in Italia

da La Voce del Trentino

Laurea alla memoria

«Oggi doveva essere un giorno di festa invece è solo la giornata del ricordo». Questo l'inizio dell'intervento di Dino Magnani il Papà di Alice Magnani nell'aula magna di Scienze motorie del dipartimento di scienze neurologiche e del movimento dell'università di Verona. 

 
Una mattinata struggente dove i presenti si sono commossi ascoltando tutti gli interventi in ricordo di Alice Magnani scomparsa tragicamente quel 21 maggio di un anno fa sulla statale di Dolcè mentre stava rientrando a casa dopo un allenamento di tamburello. 
 
Ad alcuni mesi dalla sua scomparsa, la studentessa di Scienze motorie, oggi alle 10.00, è stata ricordata in occasione del conferimento della “Laurea alla Memoria” in Scienze delle Attività motorie e sportive, la prima rilasciata in Italia.
 
È stato un importante momento di condivisione del mondo accademico e sportivo, coinvolto nelle scienze motorie, con i familiari di Alice e di tutti coloro che l’hanno accompagnata nella sua coraggiosa vita. 
 
Nicola Sartor, il rettore dell’università, ha consegnato il diploma di laurea ai familiari. «Quando abbiamo proposto la laurea alla memoria il senato accademico ha risposto subito di si, - spiega il Rettore - oggi è un momento di forte condivisione di vita collettiva, una grande esperienza per i giovani che frequentano il mondo universitario»
 
Giovanni Malagò, presidente del Coni nazionale ha ricordato il suo incontro con Alice Magnani avvenuto solo alcuni giorni prima del tragico schianto. «Ho avuto la fortuna di conoscere Alice e con lei ci siamo capiti subito - ha dichiarato Malagò visibilmente commosso - non mi era mai capitato di partecipare ad una manifestazione così, spero che non succeda più». 
 
Alice Magnani era impegnata con ottimi risultati nello studio delle Scienze motorie. Associava l'impegno universitario a una esperienza diretta nello sport praticato dall'età giovanile fino ai massimi livelli. Iniziò a giocare a tamburello fin da piccola. Nel 2002 il suo primo titolo italiano con la squadra del Noarna, vicino a Rovereto, e da quel momento sono state innumerevoli le sue soddisfazioni sportive: 13 scudetti, 2 volte la Coppa Italia, 1 Super Coppa europea, 1 Coppa Europa e numerose presenze in Nazionale. Il 28 ottobre 2014 è stata premiata con la medaglia d’oro al valore atletico, e ricevuta al Foro Italico dal presidente del Coni, Giovanni Malagò.
 
È stato il ricordo della amiche del gruppo 3 il più struggente, i suoi compagni di lavoro tirocinanti come lei con i quali all'inizio Alice ha avuto un rapporto contrastante che si è poi aperto fino in fondo diventando unico ed esclusivo. «Dicevi sempre che con il gruppo 3 si sale Alice, - ha ricordato una sua compagna fra le lacrime - ma tu sei salita lassù troppo in fretta e ci hai lasciato soli, grazie per tutte le cose belle che ci hai dato, addio grande guerriera». Oltre 150 le persone in sala, tutte con gli occhi lucidi e con tante domande che rimarrannno senza risposta. Dopo l'intervento tutto il pubblico si è alzato in pieni applaudendo con occhi gonfi di lacrime per numerosi minuti in un'atmosfera irreale e profondamente triste.
 
Poi è toccato a Massimo Lanza illustrare la tesi di Alice Magnani che era già stata consegnata e pronta per essere discussa. Il titolo, «Ruolo preventivo e conservativo dell'attività fisica nell'artrite reumatoide», riporta una sorta di percorso doloroso della sua vita che però, grazie alla passione che la dominava, porta alla strada della speranza. La bestia, così Alice chiamava la sua malattia, si può vincere con la tenacia e la pervicacia, e le parole scritte in una sua intervista lo confermano, «Combattere, sempre! - Ci si può sentire "diversi", fragili e difettosi, ma la voglia di fare e migliorarsi, la forza di volontà, va oltre ogni patologia. Penso che nel mondo c'è chi sta peggio di me, molto peggio e perciò: testa alta, rispetto e forza! Tutto si può, se si vuole veramente!» - questo diceva il primo gennaio 2014.
 
L'ultimo momento, il più emozionante, è arrivato quasi come una sofferenza e con la consapevolezza dell'addio definitivo. Una sala strapiena ha rinnovato l'applauso durante la consegna della laurea alla memoria ai genitori e alla sorella di Alice. Un momento triste ma di grande condivisione, un'istante molto commovente, pieno di lacrime, nostalgia e tanti rimpianti, mentre sullo sfondo impresse sullo schermo sono rimaste le sue ultime parole scritte sulla tesi, i suoi ultimi pensieri, le sue speranze sepolte con lei dopo pochi giorni sulla strada del destino beffardo. E con queste parole vogliamo salutare Alice Magnani, con le sue parole, le ultime... 
 
 
«Per quanto riguarda questo specifico studio, alcuni individui sembravano sconfitti dalla malattia e hanno rinunciato a molto, compresa l'idea dell'attività fisica. Altri soggetti invece, accettando la malattia con un velo di ironia e sfida, hanno cercato, hanno cercato di avere un atteggiamento nella vita di tutti i giorni e nell'attività fisica, coraggioso e che porta beneficio principalmente a loro stessi».
 
Addio grande guerriera, addio Alice....