Federazione

ECHI DALLA COPPA EUROPA


Veronica Trapletti, capitano del San Paolo d’Argon, fresca di alloro europeo,a colloquio con Franco Longo.

Dopo la vittoriosa finale di Coppa Europa, in casa San Paolo d’ Argon c’è molta gioia e ottimismo per i prossimi impegni ufficiali.

Abbiamo fatto una conversazione con Veronica Trapletti, punta di forza della formazione orobica che analizza cosi l’ annata.

D. Come giudichi l'annata del San Paolo, dall'indoor alla vittoriosa finale in Coppa Europa contro il Settime?

R. E’ difficile spiegare in due parole come giudico la nostra stagione, perché abbiamo avuto momenti belli alternati ad altri meno entusiasmanti; è ovvio che con uno scudetto indoor e una coppa Europa appena conquistata c’è molta soddisfazione, ma anche la consapevolezza che potevamo e possiamo fare di più. Una stagione che benché ancora non terminata, può essere giudicata positiva. La nostra società quest’anno festeggia il cinquantesimo anno di vita e quindi questi sono traguardi che dovevamo al nostro presidente che da sempre ci permette di giocare.

D. Dopo la vittoria in Coppa Europa, oltre alla gioia immensa, c'e' stato un po' di rammarico per non aver raggiunto la finale scudetto?

R. Il rammarico è tanto, soprattutto perché la possibilità per fare qualcosa in più c’era e domenica l’abbiamo ampiamente dimostrato. Lo sport però è così, quindi complimenti a chi ha conquistato la finale scudetto e che questo sia per noi un insegnamento per il futuro.

D. Secondo te in semifinale il Monale lo avete un po' sottovalutato o credi che le piemontesi abbiano tutti i requisiti per diventare nel corso degli anni una grande squadra?

R. Nello sport credo non si debba mai sottovalutare nessuno e quindi questo noi non lo abbiamo fatto; avevamo incontrato anche durante il campionato il Monale e quindi sapevamo che non sarebbe stato facile affrontare quella partita. Nella gara di andata non abbiamo avuto la testa e la giusta determinazione che avremmo dovuto mettere in campo, io per prima ho commesso errori imperdonabili che hanno poi compromesso la finale. Faccio comunque i complimenti a questa giovane squadra che secondo me farà molta strada: Cecilia Dellavalle Stefania Scaiola secondo me sono delle ottime giocatrici, due colonne portanti che, data la loro giovane età, possono solo migliorare.

D. Cosa ha avuto per te la tua squadra piu' del Settime nella finale di Coppa Europa?

R. Anche in questo caso sapevamo chi saremmo andate ad affrontare, ma sapevamo anche che a loro mancava una pedina importante come Sally Valle. Dopo la batosta di giovedì eravamo coscienti anche del fatto che avremmo avuto a portata di mano una possibilità di riscatto in un campo che io considero il “ regno del tamburello”. Siamo partite cariche fin da sabato, sentvamo che era giunto il momento di dimostrare qualcosa. Siamo un ottimo gruppo anche fuori dal campo, abbiamo affrontato la partita nel modo giusto e, a differenza degli anni passati, siamo stati “squadra” incoraggiandoci anche nel momento degli errori. Il Settime resta comunque una grande squadra che ha nella sua rosa delle giocatrici che hanno fatto la storia del tamburello, ma non nascondo la felicità della vittoria conquistata.

D. Cosa ti aspetti dai prossimi impegni (Coppa Italia) e qual'e' secondo te il vero San Paolo: quello che ha saputo imporsi nell' indoor e in Coppa Europa o quello che nella prima semifinale e' stato nettamente battuto dal Monale?

R. Dire quale è il vero San Paolo è molto difficile, ma questa vittoria ci ha caricato moltissimo, sappiamo che anche la Coppa Italia è alla nostra portata, possiamo giocarcela alla pari con tutte. La squadra secondo me ora c’è e ha conquistato quella fiducia che aveva forse perso. Questo discorso vale anche per me.

Veronica conclude con un po’ d’ironia per sdrammatizzare quando afferma “devo ringraziare le mie compagne perché grazie a loro ho potuto conquistare questo traguardo” e aggiunge “dico così perché sono una persona che rompe spesso le scatole e quindi non è molto facile giocare al mio fianco; ringrazio quindi le mie compagne per la pazienza”.

Veronica dunque ammette degli aspetti non noti del suo carattere; quello che è noto di Veronica è che è una giocatrice di classe e carisma e da domenica scorsa, con la sua squadra, anche sul gradino più alto d’ Europa.